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Monday, January 13, 2014

"Perché piangi?"


«Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?" Parafrasando le parole di Elkanà alla sterile moglie Anna della prima lettura di oggi mi viene da pensare a quante volte ho alimentato il cuore di speranze troppo umane, cose di per se' buone, ma inconsciamente forse viste più come un obiettivo che come un mezzo. E sentivo questa pressione di cambiare a tutti i costi, e mi arrabbiavo con me stesso quando nonostante i miei sforzi queste pulsioni rimanevano li'. E devo dire che da quando con l'aiuto di sacerdoti santi e di amici sinceri ho deciso di non pensare più n termini di "cambiamento-ragazza-ecc", il mio cuore e' un po più in pace, non pretende. E mentre getto le reti in mare, mentre un po' ansioso cerco di mettermi alla prova, e mi affanno a fare della mia vita quello che vorrei, il Signore mi chiama offrendomi qualcosa di più grande. Offrendomi di seguirlo perchè io possa diventare Luce per il prossimo...E chissà che già così finisca per ottenere quello che neanche osavo sperare. 



Sam 1,1-8

Dal primo libro di Samuèle

C'era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Elìu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l'Efraimita. Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva.
Quest'uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore.
Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. Ad Anna invece dava una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare. Elkanà, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?».


Vangelo Mc 1,14-20

Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

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